lunedì 5 gennaio 2009


Luca Verboso



Alessandro Parodi



Uscirà a breve I LOVE PORN, una raccolta di racconti porno illustrato da me (Luca Verboso) e Alessandro Parodi. Il libro verrà pubblicato per la 80144 edizioni del grande Paolo Baron. per maggiori info date un' occhiata al sito: http://www.iloveporn.it/. Qui sotto intanto eccovi due righe scritte dal Paolo.
Luk
pornografia: s. f. trattazione o rappresentazione, in scritti, disegni, fotografie, spettacoli,
di temi o soggetti osceni, fatta senza altro intento che quello di stimolare eroticamente i fruitori.

Questo volume è pieno di racconti a base di sesso. Intenso, chiaro e vibrante, a volte estremo, a volte dolce. A sfondo ironico, misterioso o politico. Sesso nella sua magia e nelle sue aberrazioni, ma sesso, sesso, sesso.
Noi, con I LOVE PORN, vogliamo emozionarvi un po’ più in basso per lasciarvi addosso una calda sensazione di vita e, magari, anche la voglia di esplorare, di scoprire o, perché no, riscoprire qualcosa di addormentato.
Paolo Baron




Posted by Pubblicato da Luca Verboso alle 10:42
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domenica 23 novembre 2008


L’Arte non è una denuncia della realtà, non è un punto di vista sui fatti di cronaca. L’Arte non è realtà, è il mondo che ancora non esiste, è tutto ciò che ancora non è. Ad essa si dovrebbe ispirare il mondo e non viceversa. L’innovazione è diventata cosa rara proprio perché la poca arte esistente non è ascoltata. Erroneamente si ascolta e si propone quello che già piace, che si è sicuri che funzioni. Ciò che può cambiare il modo di pensare, il modo di vedere è scartato perché poco gradevole o di troppo sforzo. In fondo cosa c’è di più facile di quello che già c’è? Che rischio si corre a proporre quello che in un determinato momento si sa che andrà di moda. L’Arte non è un calcolo statistico, di probabilità. Quest’anno andrà per tot tempo quel colore, fino a che non tornerà di moda lo stile di quegli anni, per tutta la stagione, con questa piccola rivisitazione che fa tanto remake 2008. Quella che viene usata oggi è propaganda, semplice propaganda che, proposta come arte, viene vilmente usata per tenere sempre nello stesso circolo vizioso il popolo. Privandolo di un’istruzione adeguata, mantenendo la sua mente ottusa e non insegnandogli il gusto del bello e della rivoluzione, si esclude ogni motivo di evoluzione e perciò di rivoluzione, atta a migliorare il gusto estetico e conseguentemente lo stile di vita della globalità. Questo circolo vizioso permette il completo controllo dei sentimenti, delle scelte e di un intero processo vitale di intere generazioni. Siamo in gabbia e ce lo siamo scelti. Siamo ottusi perché abbiamo accettato tutto ciò che ci è stato insegnato come buono. Non sappiamo più scegliere e a nostra volta non diamo possibilità di scelta ai nostri figli. Non sappiamo più realmente mentire perché non sappiamo veramente inventare senza dover rincarare la dose con tediosi dati di fatto. Non sappiamo più raccontare storie perché non riusciamo più a credere a nulla che non sia reale in tutti i suoi aspetti.
Tutto è uno spot, tutto è una propaganda lanciata per controllare l’uomo, il quale nato libero ed imprevedibile, deve entrare a far parte dell’intero, immenso meccanismo. Egli deve andare nel verso giusto senza dover essere più controllato, deve compiere il suo giro in maniera più o meno esatta. Non deve ascoltare null’atro che quello che gli viene detto e arriverà a scegliere solo quello che gli è stato proposto.
A lui deve sembrare una scelta infinita mentre si prevede già la strada che sceglierà. È come dare la possibilità a Tizio di scegliere tra un’infinita gamma di colori solo dopo averlo istruito per anni, fino ad arrivare nel suo più intimo segreto essere, che solo il rosso od il nero sono i veri colori puri e belli. Qualunque dei due colori sceglierà il risultato non cambierà mai. L’illusione di poter decidere è stata la mossa più ben riuscita del genere umano.
Le nostre vite sono solo uno intervallo pubblicitario nel programma di schiavitù globale. Provare a fare ciò che nessuno si aspetta? Verrete lapidati di pregiudizi, bollati come disadattati ed infine ignorati dai vostri fratelli. Nessuno è in grado di non giudicare, Nessuno è più libero di sognare senza vergognarsi dei suoi pensieri. Siamo tutti un’immensa società che gira vincolata e controllata dal suo stesso “Io”. Per controllare un popolo non è più necessario un despota, basta mettere accanto ad un uomo un altro uomo ed illudere entrambe di vivere in una democrazia.
Luk

Posted by Pubblicato da Luca Verboso alle 13:25
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mercoledì 12 novembre 2008


Luk

Posted by Pubblicato da Luca Verboso alle 16:02
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